La Dakar 2017 è al giro di boa e prosegue il sogno di Gianluca Tassi. Il pilota di rally disabile continua la sua sfida nella corsa off road più estrema del mondo, realizzando risultati ai più impensabili. Nel giorno di riposo, dopo la sesta tappa, da Oruro a La Paz, annullata per le cattive condizioni meteo, e prima della ripresa delle ostilità, con i 622 km da percorrere da La Paz a Uyuni, il campione umbro è ben saldo fra le prime cinquanta posizioni nelle auto. Il quarantaseiesimo posto è più che una vittoria per Gianluca, autore di un’impresa al limite dell’impossibile, così come lo spirito della Dakar richiede. Le difficoltà superate in queste prime sei giornate vanno dalla polvere incontrata nella seconda tappa, all’altitudine che ha accompagnato gli equipaggi sin dal terzo giorno di gara, con picchi compresi fra i 3.500 e i 4.000 metri. Senza dimenticare le dune, vero flagello per auto, piloti e navigatori, la pioggia e le inondazioni, che hanno costretto gli organizzatori a ridurre il percorso della tappa numero 5 e cancellare la sesta. Tutto questo ha portato al ritiro campioni affermati, come lo spagnolo Carlos Sainz, ma non ha impedito a Gianluca Tassi di compiere un vero e proprio miracolo sportivo, passando indenne attraverso i pericoli più o meno nascosti del tracciato della Dakar, per lui ancora più insidiosi. Ed è chiaro che fa un certo effetto vedere in classifica il nome del ragazzo cinquantacinquenne divenuto paraplegico dopo la caduta dalla moto nel 2003. La dimostrazione che “la volontà non ha limiti”, come recita lo slogan che campeggia sulla home page del suo sito, www.gianlucatassi.it.
Nel giorno di riposo c’è stato il tempo anche per un selfie con il presidente della Bolivia Evo Morales, a riprova che l’impresa di Gianluca ha qualcosa di straordinario. La Dakar però non è una gara in cui ci si può adagiare sugli allori, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Lo sa bene Gianluca che, nonostante un colpo di calore avuto negli ultimi giorni e qualche linea di febbre nella giornata di ieri, è pronto a riprendere il cammino verso Buenos Aires.
“Abbiamo affrontato i primi giorni di gara con repentini cambiamenti di terreno, clima e altitudine. Al secondo giorno c’erano quarantasette gradi all’esterno, quindi vi lascio immaginare quanto poteva essere la temperatura all’interno dell’abitacolo. Dalla terza tappa in poi ci sono state le giornate più impegnative, soprattutto per l’altitudine e il conseguente calo di potenza del motore delle auto. Le dune le abbiamo affrontate in maniera impeccabile, nonostante la pesantezza del veicolo cui è stato fatto qualche intervento di assistenza ma nel complesso è risultato molto affidabile. La sesta tappa è stata cancellata perché sul percorso stabilito c’era oltre mezzo metro d’acqua. Si dorme poco, a volte non più di due ore a notte, soprattutto noi piloti in seconda griglia di partenza che iniziamo a gareggiare dopo e arriviamo la notte. E’ dura tenere questo tipo di trend. Fino a questo momento ci siamo riusciti, grazie ad una gestione intelligente del mezzo, alla collaborazione del mio co-pilota Massimiliano Catarsi e all’assistenza di Alessandro Brufola Casotto. Adesso c’è la seconda parte della gara. Si riparte con una tappa marathon, senza assistenza. Superate le prossime tre tappe,- conclude Gianluca Tassi – potremo gestire al meglio la parte finale della Dakar”.